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Scuola dell’Infanzia, da 50 anni punto di riferimento per milioni di bambini

Nozze d’oro tra la Scuola dell’infanzia statale e i bambini italiani. Proprio nel marzo di mezzo secolo fa il sistema d’istruzione si arricchì di un settore ad hoc per i bimbi
tra i 3 e i 6 anni.  Grazie alla legge del 18 marzo 1968 n. 444, 50 anni fa, nacque così il caro, vecchio ‘asilo’. Nell’ordinamento scolastico italiano, la scuola dell’infanzia (un tempo denominata scuola materna) è il percorso pre-scolastico, che si
rivolge ai bambini dai 3 ai 6 anni d’età sulla base di un preciso e adattato progetto educativo.

Scuola dell’Infanzia, è nata così

Quello che portò alla Scuola dell’Infanzia fu un provvedimento che ebbe un iter parlamentare
lungo e tormentato. Si sviluppò nell’arco di due legislature e provocò ben due crisi di governo a causa di forti contrasti politici e ideologici. Segnò anche uno strappo all’interno del mondo cattolico. Il monopolio educativo dell’infanzia fino ad allora
detenuto da gestori di quell’area dovette fare i conti con lo Stato che ne rivendicava la conduzione in termini di laicità. La Scuola dell’infanzia statale nel primo anno di attività accolse già oltre 89mila
complessiva delle allora scuole materne, statali e non statali) e dopo 10 anni, nell ‘anno
scolastico 1979-1980, contava oltre 725mila <bambini, il 38,1% del totale. Ma è il 1987-1988 l’anno della svolta, quando avvenne il sorpasso, in termini di alunni e di docenti, degli istituti statali su quelli non statali. In quello stesso anno si raggiunse
un altro importante risultato: il rapporto alunni/insegnanti si dimezzò. Si passò da 25,9

Una Scuola dell’Infanzia per tutti

La progressiva diffusione della Scuola dell’Infanzia dai 3 ai 6 anni ha consentito di raggiungere tutte le località del Paese. Questo ha garantito un’offerta formativa a oltre il 95% delle bambine e dei
Ma l’impatto di questo spezzone scolastico va oltre l ‘aspetto educativo-pedagogico. Alle strutture educative per i a 3 anni. Ciò ha consentito alle madri e ai padri di conciliare sempre di più i tempi di vita, di cura e di lavoro. “Questo – ha ricordato la Ministro dell’Istruzione, Fedeli – ha contribuito all ‘emancipazione e alla parità di diritti esistenziali, soprattutto
per le donne“.
Il Ministero ha deciso di festeggiare il compleanno con un pacchetto di iniziative, tra convegni, seminari, eventi culturali e testimonianze.

Scuola dell’infanzia, come è strutturata

La Scuola dell’Infanzia non riveste carattere obbligatorio. E’ generalmente caratterizzata
da gioco e convivenza con i compagni, in preparazione alla scuola primaria. La scuola dell’infanzia è un ambiente educativo di esperienze concrete e apprendimento riflessivo nei diversi ambiti della vita dei bambini. Le attività che vengono proposte
vengono strutturate in relazione ai campi d’esperienza. Ci sono obiettivi di apprendimento da conseguire durante tutti i tre anni di scuola. Le Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia li definiscono in questo modo:

  • il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme);
  • il corpo in movimento (identità, autonomia, salute);
  • linguaggi, creatività, espressione (gestualità, arte, musica, multimedialità);
  • i discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura);
  • la conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura).

La Scuola dell’infanzia si divide in tre sezioni per fasce d’età: “piccoli” (primo anno), “medi” o “mezzani” (secondo anno) e infine “grandi” (terzo anno). Le sezioni possono anche essere eterogenee, ossia accogliere bambini di 3, 4 e 5 anni, proponendo
un modello di insegnamento diverso, che fa leva sullo stimolo e le sollecitazioni degli alunni più grandi, che facciano da tutor per i più piccini.

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