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Paura della Noia? Quest’estate Fate Annoiare i Bambini

Estate, vacanze, bambini a casa e genitori colti dall’ansia di occupare ogni momento del proprio figlio per paura della noia. E allora ci si affanna a cercare il centro estivo che offra mille e più attività, si cercano corsi alternativi ludico sportivi e ci si sente sereni se nostro figlio ha le giornate programmate. Ma siamo proprio sicuri che far annoiare un pò i bambini sia così grave?

Bambini iperstimolati

I bambini di oggi sono quotidianamente sollecitati e bombardati da nozioni di ogni genere. Hanno agende settimanali fitte d’impegni a discapito del “tempo libero“. Gli stessi genitori quando stanno con i propri figli si attivano per riempirlo con ogni genere di attività. Talvolta anche lo semplice stare insieme passeggiando in un bosco in silenzio può essere un momento di condivisione estremamente importante.

Nell’ambito della psicologia infantile ha trovato conferma il fatto che un bambino costantemente sovra stimolato diventi assuefatto e la dose di stimoli ricevuti non basti più, inducendolo a cercarne sempre di nuovi. Diventano bambini iperattivi e perdono poco a poco la capacità d’immaginazione.

Ricordiamoci che i bambini si sono lasciati alle spalle un anno scolastico “calendarizzato” tra sport, musica, laboratori, impegni nel fine settimana, il tutto intervallato quotidianamente da Pc, videogame, Tv. Allora perchè non permettere loro di assaporare dei momenti sgombri e liberi da tutto per annoiarsi?

In origine era otium

Gli antichi romani lo chiamavano otium quel momento di inattività solo apparente, quel “dolce far niente”. Ma proprio quell’otium permetteva di riflettere e di elaborare pensieri elevati. Per Cicerone l’otium rappresentava lo studio delle arti liberali  e del pensiero filosofico. Per Seneca l’ozio era da considerare come sinonimo di vita appartata dell’uomo saggio che rinnegava la vita in una società corrotta.

Se in passato quindi l’ozio era considerato un valore, oggi per la nostra società votata alla velocità e alla produttività a tutti i costi lo stesso termine ha assunto una valenza negativa.  Siamo noi adulti i primi a temere un’ora libera, priva d’impegni definiti. In realtà una pausa da tutto, uno stop al “fare” è necessario e benefico tanto per noi adulti che per i nostri bambini.

Educare i bambini alla noia stimola la loro creatività
Educare i bambini alla noia stimola la loro creatività

Il tempo per la noia

Bertrand Russell diceva:” Una certa capacità di sopportare la noia è quindi indispensabile per avere una vita felice, ed è una delle cose che si dovrebbero insegnare ai giovani”.

Il bambino confrontandosi con la noia ha l’occasione di riflettere, di stare solo con i suoi pensieri, di apprezzare anche i momenti di solitudine. Parentesi di noia permettono al bambino di rilassarsi e di pensare autonomamente sul come riempire il proprio tempo libero.

Lo spazio che la noia concede è importante perchè  da modo al  bambino di esercitare l’attività del pensiero, lo incoraggia a meditare e ragionare sulla vita. Nella solitudine “noiosa” un bambino trova strumenti atti a farlo crescere e maturare.

L’amica noia

Che noia però! In compagnia della noia il bambino avrà voglia di “fare” e quindi andrà alla ricerca e infine troverà una sua personale soluzione. Trovarsi finalmente liberi e svincolati da attività programmate darà modo al piccolo di dare voce ai suoi desideri, mettere in pratica le sue fantasie, esprimere la sua personalità.

La dottoressa Francesca Maffei, responsabile del reparto Psicologia della struttura Meyer, in un piccolo breve “Piccolo vademecum per chi inizia la scuola”, pubblicato sul sito dell’ospedale,ricorda l’importanza nel corso della giornata dei momenti di “vuoto” concludendo che “la noia è il seme del pensiero creativo“.

Genitori non abbiate timore della noia, fate annoiare i bambini! Lasciate liberi i bambini di rilassare la mente e decidere autonomamente cosa fare e cosa non fare. Anche dal non fare nulla possono scaturire grandi idee.

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