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“Mamma, chi mi ha fatto nascere”?. L’Ostetrica che commuove: “Ecco cosa rispondere”

Mamma, chi mi ha fatto nascere?“. Una domanda che, prima o poi, ogni madre si sentirà fare dal proprio marmocchio. Più o meno cresciuto, sarà normale per lui porsi certi quesiti. E ad aiutarci, nel trovare la risposta esatta, é Pamela Morganti, giovane ostetrica dei Castelli Romani. Proprio lei, mamma di due bambini, ci fornirà una chiave di lettura per rispondere al quesito: “Mamma, come sono nato?“.

Ecco il dialogo, reale, avvenuto proprio tra Pamela e uno dei suoi figli.

Questa la sua risposta: “Io t’ho dato al mondo amore, chi altro?”. La risposta del bimbo: “Nonna (ostetrica anche lei) mi ha detto che mi ha fatto nascere lei perché io stavo nella pancia e lei mi ha tirato fuori da lì perché è dottoressa come te”.

“No amore, mamma ti ha spiegato che i bimbi escono dalla ‘patatina’ e solo in alcuni casi i medici devono purtroppo tagliare la pancia”.

“Si mi ricordo quando stanno male o il bambino in pancia o la mamma: E io non stavo male, vero mamma? E nemmeno tu”.

“No a mamma, tu stavi benissimo ma la mamma un po’ meno…”.

Il racconto dell’Ostetrica Pamela Morganti

Pamela Morganti Ostetrica
L’ostetrica Pamela Morganti

“È stato proprio questo discorso notturno – ci racconta l’ostetrica Pamela Morganti – a darmi lo spunto per queste riflessioni. Importanti in un’epoca storica dove a fatica, noi ostetriche (ob-stare, stare accanto), stiamo riacquistando il nostro valore come professioniste competenti. Dove a fatica ci battiamo ogni giorno contro ogni qualsivoglia professionista sanitario che continua a sminuire ciò che è la donna e la sua personale storia di maternità”.

“Sentire le ostetriche più anziane, le nostre insegnanti, usare ancora frasi come “L’ho fatto nascere io”, un po di brividi me li fa venire. Lottiamo ogni giorno per potenziare le competenze delle donne” continua Pamela. “Lottiamo ogni giorno per far loro riconquistare i diritti di donna, mamma ed essere umano. Una lotta quotidiana per invogliarle a pretendere di scegliere per loro stesse e per il loro cucciolo, perché sono loro e nessun altro le protagoniste del loro parto. E io – ricorda ancora Pamela – lotto ogni giorno per trasmettere alle donne la fiducia che nutro profondamente nel loro essere. Lotto per farle sentire competenti ed adeguate in ogni situazione. Per far capire che sono loro che mettono al mondo i loro cuccioli, tramite un parto spontaneo o un taglio cesareo, ed è sempre grazie a loro che quei bimbi sono al mondo. Eppure poi bastano due frasi “sbagliate” di un altro professionista a rimetter tutto in ballo…”.

Nascere oggi, il ruolo dell’Ostetrica

“Come siano cambiati i tempi, per una neomamma, ma anche per un’ostetrica, é proprio Pamela a provare a svelarlo. “Ci troviamo in un’era dove si sta lottando per riacquistare l’umanità della nascita e del parto come atto intimo. Un’epoca dove sono sempre di più le donne che scelgono nuovamente il parto rispettato, il parto in casa o in casa maternità. Sempre di più coloro che scelgono nuovamente per la propria gravidanza fisiologica di essere seguita dall’ostetrica, professionista abilitata della fisiologia. Questo avviene dopo che per troppi anni le donne in gravidanza, con decorso fisiologico, sono state portate a sentirsi “malate”, da medici che medicalizzavano (e lo fanno tutt’oggi) la gravidanza a livelli estremi”.

“Situazioni dove ad ogni controllo mensile si prescrivevano e si prescrivono nuovi esami alla donna senza nemmeno guardarla in faccia, senza mai chiederle “Ma tu come stai? Come ti senti?”. Senza permetterle di far alcuna domanda extra; perché ad ogni dubbio era lecito e lo è tutt’oggi far sentire la donna una sciocca. Forse perché è la sua prima gravidanza, forse perché non sa cosa l’aspetta, forse perché nella vita fa altro e non ha studiato medicina ed alcuni termini non li può comprendere…Ma io sono medico e mi “diverto” ad usare termini strettamente scientifici, proprio per elevarmi sopra di lei a custode del sapere e del “ti dico io cosa devi fare” senza alcun diritto di replica.

Le gravidanze patologiche ci sono e come tali vanno trattate, esistono e devono esser seguite da specialisti. Così come i parti distocici, ma la stragrande maggioranza delle donne ha nella vita gravidanze del tutto fisiologiche che evolvono in parti altrettanto fisiologici. Il mio compito e di tutte le mie colleghe sarà da sempre e per sempre far capire alle donne quanto siano grandi e quanto siano potenti”.

Indagine internazionale sulla Violenza Ostetrica

Al parto del mio primo figlio  lui stava benissimo, io un po’ meno, ma non per colpa delle doglie, ma di ciò che ho subito, che la stragrande maggioranza di noi ha subito pensando che fosse “normale”. Dal parto del mio primogenito ho scelto quale tipo di Ostetrica avrei voluto essere, sicuramente molto diversa da quella che ero stata sino a quel momento. Fino ad allora tutto sembrava standardizzato, dove era routine fare e dire certe cose, dove tutto era permesso e la donna era solo un numero di letto.

A pochi giorni dalle pubblicazioni dell’Indagine Internazionale sulla violenza ostetrica, è mio dovere ribadire l’importanza dell’informazione delle donne. Ribadire il valore della libera scelta, dell’empowerment e della consapevolizzazione delle proprie competenze. Evidenziare, infine, i propri diritti che diventano doveri per quel cucciolo che daremo al mondo, per consegnargli, un giorno, un mondo migliore.

E allora la risposta da dare sarà questa:  “Si amore di mamma, ti ribadisco che ti ho fatto nascere io…con tutta la forza e l’amore di cui solo noi donne siamo capaci”. Ed è grazie a lui ed alla sua nascita – conclude Pamela – che devo la mia trasformazione come ostetrica. Finalmente capii quale fosse il mio posto nel mondo, da sempre e per sempre accanto alle donna”.

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