I capezzoli introflessi si verificano quando il seno non presenta la caratteristica sporgenza, condizione che, oltre al disagio estetico, può rendere difficile alle mamme allattare il proprio bambino. Tale condizione anatomica, generalmente ereditaria, può comunque verificarsi sia nelle donne che negli uomini.
Capezzoli introflessi, cosa sono
Il capezzolo introflesso può presentarsi in un unico seno (unilaterale) o in entrambi (bilaterale). Le cause sono addebitabili alla scarsa lunghezza dei dotti galattofori, che trasportano il latte, che dunque non consentono al capezzolo di fuoriuscire.
Come riconoscere un seno piatto o introflesso
A volte la differenza tra seno piatto o introflesso può non essere visibile a colpo d’occhio. Per riconoscere il tipo di seno si può esercitare una piccola pressione con le dita del capezzolo, a poca distanza da esso. Se il capezzolo non esce fuori vuol dire che è piatto, se invece retrocede vuol dire che è introflesso. Esistono tuttavia diversi gradi di introflessione del capezzolo, che possono creare più o meno problemi. Anche la sensazione di freddo, magari utilizzando del ghiaccio, favorisce la fuoriuscita di un capezzolo ‘normale’.
Capezzoli introflessi in gravidanza
Il capezzolo introflesso può rendere più complicato per la mamma allattare il proprio bambino. L’allattamento è un’esperienza fantastica che però necessita che la mamma ed il bambino entrino in sintonia. Non avere il capezzolo sporgente può essere una difficoltà non di poco conto, soprattutto se il bambino è nato prematuro o è pigro.
Per gradi di introflessione leggeri il bambino non dovrebbe incontrare grosse difficoltà nell’attaccarsi al seno. Generalmente basta preparare il capezzolo stringendolo un po’ tra le dita e avvicinarlo alla bocca del neonato.
Durante la gravidanza, inoltre, sia l’aumento di determinati ormoni che l’aumento di volume della mammella stessa possono ridurre tale problematica.
Se l’introflessione è maggiore, invece, la suzione è più complicata.
Capezzoli introflessi si può allattare
I rimedi per allattare anche avendo il seno introflesso sono tanti. Si tratta di avere pazienza e di capire quale è il migliore per voi e il vostro bambino.
Nei casi più lievi si può ricorrere, infatti, a particolari dispositivi che creano dall’esterno un sottovuoto e spingono il capezzolo in fuori. Questa pressione, ripetuta più volte, nel tempo può apportare miglioramenti graduali. E’ bene comunque farlo sempre prima dell’allattamento.
Capezzoli introflessi rimedi non chirurgici
Esistono degli esercizi per evitare di ricorrere alla chirurgia, sebbene questa strada sembra essere sempre più praticata.
In particolare esistono in commercio degli strumenti che permettono di esercitare pressione per far uscire i capezzoli.
A questi si affiancano poi gli insegnamenti delle nonne, dai quali deriva il metodo della siringa. Questo consiste nel tagliare una siringa alla punta in modo da poterla appoggiare alla mammella ed esercitare la pressione all’esterno con lo stantuffo.
Strumenti poi come il para capezzoli o il tiralatte possono aiutare le mamme ad allattare il piccolo.
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