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Come aiutare un bambino con il disturbo del linguaggio?

I bambini che presentano un disturbo del linguaggio necessitano di maggiori attenzioni e sensibilità anche nei comportamenti quotidiani.  Il disturbo di linguaggio si manifesta in età prescolare e riguarda la difficoltà nella comprensione e produzione. In questi casi i bambini devono essere seguiti da specialisti, che, attraverso giochi ed esercizi, li accompagnino in un percorso volto ad una migliore comprensione e produzione delle parole.
Il ruolo dei genitori rimane comunque fondamentale per aiutare i figli ad affrontare la problematica e a dare maggiore forza alle terapie.
Ne parliamo nello specifico con la logopedista Claudia Manciocchi.

Giochi per bambini con ritardo del linguaggio, quali sono?

“I giochi che in genere si consigliano ai genitori e che propongono i logopedisti, sono giochi d’imitazione, i giochi di ruolo, il gioco del “far finta”(preparare la pappa, mettere a nanna la bambola). Il terapista stimola il bambino ad immedesimarsi e a verbalizzare le diverse sequenze. Io utilizzo molto la tombola dei suoni. Bisogna comunicare con il bambino mantenendo il contatto oculare e mettendosi alla sua altezza. Bisogna verbalizzare ogni azione che si svolge insieme (una passeggiata al parco, il preparare il pasto, fare la spesa, ecc.). Cantare filastrocche a cui abbinare gesti che diano significato alle parole”.

Esercizi per ritardo del linguaggio, quali fare?

“In caso di ritardo nel linguaggio, il bambino è molto piccolo quindi bisogna stimolarlo interagendo attivamente con lui attraverso il contatto visivo, verbalizzando tutti i passi delle attività che si fanno con lui, utilizzando parole semplici, brevi e comprensibili. Non bisogna mai anticipare il bambino nelle sue richieste ma favorire il suo linguaggio. Un consiglio per i genitori dei miei piccoli pazienti: leggete loro tante tante fiabe”.

Il ruolo dei genitori in caso di disturbo del linguaggio nei figli

“Ho sempre ritenuto fondamentale in questo tipo di disturbi, il ruolo dei genitori e di chi vive a stretto contatto con il bambino, i quali possono utilizzare strategie educative per favorire uno sviluppo più armonico della comprensione e della produzione.
Suggerisco sempre ai genitori di coinvolgere il bambino in situazioni sociali adeguate alle sue competenze comunicative. Ad esempio, in un gioco condiviso genitore-bambino, il genitore potrebbe stimolare la comunicazione del bambino fornendo il maggior numero possibile di stimoli linguistici associati al gioco che si sta facendo in modo da rafforzarne e favorirne l’acquisizione”.

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