In molte famiglie nasce il dilemma se avere o meno il secondo figlio. Ecco un buon motivo per propendere per il ‘si’. Crescere assieme ad uno o più fratelli o sorelle ha influenze durante la crescita sul modo di relazionarsi ed affrontare le emozioni una volta diventati adulti. I vantaggi che si evincono dal non essere figli unici sono molteplici. Quello che è emerso da un recente studio condotto dall’Università di Calgary insieme all’Università canadese di Laval e a quella di di Tel Aviv e di Toronto è che il rapporto tra fratelli favorisce l’empatia.
Avere un fratello o una sorella stimola la condivisione
Complicità, gelosie, scontri, sodalizi: le relazioni che s’intessono tra fratelli sono svariate. Il rapporto muta nel tempo, oscilla all’interno di fasi caratterizzate da dualità ad altre di forte coesione e alleanza. Senza dubbio con i fratelli si condividono gioie ma anche dolori, e questo fa si che il bambino impari fin da piccolo a mettersi nei panni dell’altro, maturi dentro se “empatia“. Il bambino che si educa all’empatia attraverso la relazione quotidiana con i fratelli, crescerà con un atteggiamento aperto al prossimo, più propenso all’ascolto dell’altro.
Crescere con un fratello o una sorella
Rispetto ai figli unici, il bambino che cresce con uno o più fratelli si dimostra più gentile, affettuoso e solidale. Lo sviluppo dei bambini all’interno della famiglia, come emerge dalla ricerca, non dipende solo dai genitori ma anche i fratelli rivestono un ruolo importante nella crescita. La relazione tra fratelli si distingue dalle altre relazioni familiari. Sono più lunghe rispetto alle altre relazioni ( nonni, genitori, zii), sono caratterizzate da eterogenee emozioni e sono relazioni che pongono gli individui ad un costante confronto.
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