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Allattamento, l’allarme dell’Unicef: ‘Nei Paesi ad alto reddito 1 bambino su 5 non viene mai allattato’

L’allattamento al seno e il reddito, una correlazione c’è ed è anche piuttosto marcata. Questo quanto emerge da Unicef Italia, che in occasione della Festa della Mamma del 13 maggio ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi. “Ogni bambino è Vita” il titolo di una campagna che tratta di un progetto a sostegno di progetti prenatali e postnatali. Proprio Unicef Italia ha presentato i dati emersi da uno studio dall’esito piuttosto inquietante.  Dallo stesso si evidenzia come 1 bambino su 5, nei Paesi ad alto reddito, non viene mai allattato. Il tutto mentre in quelli a basso e medio reddito ciò avviene in un caso su 25.

Allattamento, tanti i bambini mai ‘attaccati’ al seno

Nel mondo sono 7,6 milioni i bambini che ogni anno non vengono attaccati al seno. La ricerca dimostra che, nonostante il latte materno salvi vite, protegga piccoli e mamme da malattie letali e contribuisca a raggiungere un Qi più alto, il 21% dei bambini dei Paesi più ricchi non è mai stato allattato. Negli altri Paesi il tasso è invece del 4%.
Secondo lo studio dell’Unicef, i figli hanno probabilità maggiori di essere allattati almeno una volta in Bhutan (99%), Madagascar (99%) e Perù (99%), rispetto a quelli nati in Irlanda (55%), Stati Uniti (74%) o Spagna (77%). In Italia questa percentuale è dell’86%, in Germania dell’82%, nel Regno Unito 81%, superati dal Nord Europa: Finlandia (92%), Norvegia (95%) e Svezia (98%).
Negli Stati Uniti vive quasi oltre un terzo dei 2,6 milioni di bambini dei Paesi ad alto reddito che non sono mai stati allattati.
“L’allattamento è il miglior regalo che una madre, ricca o povera, possa fare al suo bambino e a se stessa”, ha dichiarato Shahida Azfar, vicedirettore generale dell’Unicef. “Celebrando la Festa della Mamma, dobbiamo dare a tutte le madri del mondo il supporto di cui hanno bisogno per allattare”, ha aggiunto.

“E’ meno probabile che le madri ricche nei Paesi poveri allattino, ma paradossalmente i segnali che vediamo indicano che nei Paesi ricchi sono i poveri ad avere meno probabilità di allattare”, ha ribadito Azfar. “Queste disparità nell’allattamento rispetto ai livelli di reddito indicano che i Paesi non stanno informando e rendendo ogni madre in grado di poter allattare i suoi bambini“.

I fattori che conducono a tassi di allattamento più alti variano

I dati mostrano che nei Paesi a basso e medio reddito, le disparità di ricchezza influenzano il periodo in cui una madre continuerà ad allattare. I bambini delle famiglie più povere hanno tassi di allattamento fino a 2 anni superiori di circa 1,5 volte ai tassi delle famiglie più ricche. Le disparità sono più diffuse in Africa occidentale e centrale e in America Latina e nei Caraibi, dove i bambini delle famiglie più povere hanno tassi di allattamento a 2 anni circa doppi rispetto a quelli delle famiglie più ricche.

Paesi come l’India e il Vietnam hanno messo in atto politiche forti per proteggere e promuovere l’allattamento. Altri Paesi, come il Turkmenistan, hanno tassi molto alti di madri che partoriscono in ospedali amici dei bambini. Quasi tutte le madri in Nuova Zelanda e Sri Lanka partoriscono in strutture amiche dei bambini. Inoltre, i contesti politici e culturali, che comprendono il supporto dei padri, delle famiglie, degli impiegati e delle comunità, giocano un ruolo decisivo. La speranza, tuttavia, è che ogni mamma, a prescindere dal suo censo e stato sociale, percepisca l’importanza dell’allattamento al seno per i propri bambini.

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