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Vaccini, l’Istituto Superiore di Sanità smonta tutte le “bufale”. Eccone alcune

Ci sono test “pre-vaccinali”, per scoprire se si corrono rischi sottoponendosi al vaccino? “Non esistono”. I bambini appena vaccinati sono contagiosi? “Assolutamente no”. I vaccini polivalenti sono “bombe” immunitarie rischiose per i più piccoli? “Decisamente no, anzi riducono il numero di iniezioni”. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha pubblicato un breve vademecum che elenca, e smonta, le principali “fake news” in tema di vaccini, fornendo un utile fact checking. Una serie di risposte a domande che in tanti si sono fatti nel tempo e alle quali l’ISS prova a dare una risposta.

Vaccini, il decalogo dell’ISS contro le fake news

Vaccino ad un bambino
Vaccino ad un bambino

Ecco il decalogo dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che elenca, e smonta, le principali “fake news” in tema di vaccini. Un breve vademecum che fornisce un utile fact checking.
– Non ci sono esami che possono prevedere eventuali rischi o effetti collaterali che, si ricorda, sono rarissimi.
– I vaccini combinati consentono di immunizzare il bambino in maniera sicura ed efficace. Riducono il numero di iniezioni e quindi il disagio.
– Nella composizione dei vaccini di ultimi generazione è molto ridotto il numero di antigeni (ossia di quelle sostanze che provocano la reazione immunitaria). Sono in grado comunque di proteggere con efficacia e sicurezza.
– Il bambino alla nascita è già pronto per rispondere adeguatamente agli antigeni. Ritardare la vaccinazione significa prolungare nel tempo la mancanza di protezione contro malattie gravi. Il calendario vaccinale italiano è simile a quello utilizzato in tutta Europa.
– Pur essendo fondamentale la promozione di una corretta nutrizione sin dalla nascita e lungo il corso di tutta la vita, essa non sostituisce la protezione immunitaria data dalla vaccinazione.

Vaccini, le bufale sul morbillo

Vaccino, fase previa l'inoculazione
Vaccino, fase previa l’inoculazione

Nel vademecum dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ci sono altri aspetti importanti, da non trascurare. Eccone altri:

– Non esiste alcuna evidenza scientifica che chi è stato vaccinato contro morbillo, parotite e rosolia possa in alcun modo trasmettere l’infezione. In decenni di osservazioni non é stato mai riportato alcun caso di infezione interumana da vaccino MPR.

– Per quanto riguarda il vaccino per la varicella il Cdc riporta solo 11 casi, tutti senza alcuna conseguenza.
Eventuali misure di prevenzione dirette a persone che hanno effettuato la vaccinazione proteggendo anche l’intera comunità appaiono paradossali e prive di fondamento scientifico.

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