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Giocare nella natura sviluppa il cervello del bambino: la ricerca

Trascorrere un pomeriggio all’aria aperta, ascoltare i suoni della fauna, inebriarsi dei profumi, godere dei colori tipici di una stagione rilassano corpo e spirito. E’ cosa risaputa quanto faccia bene ai bambini giocare liberamente in mezzo alla natura. A supportare questa tesi adesso la conferma viene anche da uno studio condotto dal Barcelona Institute For Global Health che ha concluso che lo sviluppo cognitivo del bambino beneficia del contatto con la natura.

Biofilia: rapporto uomo -natura

L’etimologia della parola”biofilia” deriva dal greco e significa “amore per la vita”. L’essere umano ha sempre subito la fascinazione per la vita, per la natura e gli altri esseri viventi ( animali e vegetali) che condividono con noi la terra. L’uomo essendo parte della natura, la ricerca e ne ha bisogno. E’ un legame indissolubile ed innegabile.

Il biologo evoluzionista statunitense Edward O. Wilson, professore universitario ad Harward, riprese il concetto, elaborato dal filosofo e psicoterapeuta Erich Fromm, e lo riformulò nel 1984 proponendolo come ipotesi scientifica. Wilson ribadiva come l’uomo sia un elemento della natura  e come tale sia condotto dalla medesima forza vitale degli altri esseri viventi. Siamo tutti parte di un unico sistema “vita”. Per sperimentare l’effetto della biofilia viene suggerito proprio di passeggiare in mezzo ai boschi.

Secondo Howard Garner ne la “Teoria delle intelligenze multiple” l’intelligenza naturalistica è l’ottava intelligenza umana. Questa permette di entrare in sintonia con l’ambiente naturale circostante, di creare connessioni di comunicazione, di sentire fluire la vita nell’intero sistema natura. La biofilia e l’intelligenza naturalistica si fondono insieme per comprendere, sentire e relazionarsi nel giusto modo con il mondo tutto.

Bambini e natura

Osservando i bambini ed il loro rapportarsi istintivo con la natura nel corso della loro crescita è evidente come vi sia un’evoluzione comportamentale. Se inizialmente da piccolissimi l’interesse è rivolto alle forme viventi che si muovono, piano piano l’interesse si sposta ai cuccioli graziosi  e teneri mentre subentrano le prime paure per esempio per i rettili e gli insetti. In età scolare i bambini dimostrano curiosità verso il mondo vegetale: piante, fiori, semi e frutti. I bambini si cimentano con entusiasmo in attività di giardinaggio, amano piantare, seminare, prendersi cura delle piantine e della loro crescita.

Sono fasi che generalmente si riscontrano in tutti i bambini ai quali viene data l’opportunità di crescere a contatto con la natura. Privare il bambino di questi stimoli naturali può avere ripercussioni anche nel suo processo di crescita. La biofilia ha un vero e proprio ruolo nella formazione della personalità dell’individuo e quando viene meno, cosa possibile nella società odierna, può determinare insensibilità verso la natura e in casi estremi provocare disturbi psichici.

Scuola natura, una bambina gioca soffiando un dente di leone - marmocchio
Scuola natura, una bambina gioca soffiando un dente di leone – marmocchio

La ricerca conferma benefici cognitivi per il bambino che frequenta aree verdi

Lo studio ” The association between lifelong greenspace exposure and 3-dimensional brain magnetic resonance imaging in Barcelona schoolchildren” condotto dal professore Payam Dadvand, docente di epidemiologia dell’Istituto di Barcellona per la salute globale, ha voluto indagare se un’esposizione continua al verde circostante le aree residenziali avesse ripercussioni tangibili sul cervello dei bambini.

Sono stati monitorati 253 bambini tra i sette e nove anni. Attraverso la risonanza magnetica tridimensionale è stato possibile verificare le modificazioni nel cervello dei bambini che hanno frequentato spazi verdi con assiduità. I ricercatori hanno riscontrato variazioni di volume sia della materia grigia nella corteccia prefrontale sinistra e destra e nella corteccia premotoria sinistra sia di volume della materia bianca nella regione prefrontale destra, nella regione premotoria sinistra e in entrambi gli emisferi celebrali.

Questi risultati hanno permesso di concludere che un aumento di volume di queste regioni cerebrali favorisce una migliore memoria e una riduzione della disattenzione. Gli studiosi si sono avvalsi per questa  ricerca dell‘indice NDVInormalized difference vegetation index, che valuta la densità di vegetazione esistente vicino all’abitazione  del bambino dalla sua nascita.

I ricercatori quindi hanno confermato che i bambini che crescono in un ambiente circondato dal verde e trascorrono parte del loro tempo a contatto con la natura traggono concreti benefici per il loro benessere fisico e cognitivo.

Bambine a contatto con la natura, in un campo fiorito di tulipani - marmocchio
Bambine a contatto con la natura, in un campo fiorito di tulipani – marmocchio

Tante le ragioni per far fare esperienze ai bambini a contatto con la natura

Trascorrere del tempo a contatto con la natura mette il bambino nella condizione di attivare e stimolare tutti i sensi. Il bambino si muove, corre, si arrampica, salta, attiva nel medesimo tempo la componente fisica muscolare  e quella sensoriale, che comunicano e interagiscono tra loro. Il bambino si misura con se stesso, con la proprio fisicità, con la propria resistenza, con la sensazione si sforzo e fatica.

Un bambino costretto tra le quattro mura di casa non ha la possibilità di stimolare simultaneamente tutti i sensi, ma ne utilizza solo alcuni in particolar modo davanti ad apparecchi tecnologici. La natura invece risveglia tutti i sensi simultaneamente e più la frequentazione di ambienti verdi è familiare più la sensibilità sarà attiva e recettiva.

La natura offre ai bambini scenari fantastici per avventure fantasiose e immaginifiche. Dentro ad un bosco il bambino può scoprire, inventare, vivere giochi unici che non si troveranno in vendita da nessuna parte.

I rumori stessi della natura  come le onde del mare, l’acqua che scorre in un torrente, il vento che sibila tra gli alberi sono terapeutici e rilassanti, riportano armonia e riequilibrano il nostro essere. A contatto con la natura si fa esperienza di un tempo diverso, un tempo che non conosce frenesia, ansia e stress. Ogni cosa ha un “suo tempo”. Le stagioni insegnano l’attesa in un’epoca in cui siamo abituati all’immediatezza.

CRESCERE SANI NATURALMENTE

Non ci resta quindi che imparare a portare fuori casa i bambini il più possibile. Non facciamoci frenare dal tempo metereologico. Può essere stimolante e divertente anche una passeggiata sotto la pioggia, saltando tra una pozzanghera e un’altra, annusando i profumi che un ‘acquazzone rilascia nell’aria.

Dedichiamo del tempo quindi allo stare all’aria aperta, in mezzo alla natura estate o inverno che sia. Ne beneficeranno non solo i nostri bambini ma anche noi adulti insieme a loro. Giocare nel verde farà crescere i nostri bambini adulti sensibili e attenti all’ambiente. Cittadini rispettosi della nostra magnifica casa che è la terra.

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