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Giochi per bambini, cosa far fare ad un neonato dai 2 mesi ad 1 anno

I giochi per bambini rappresentano qualcosa di fondamentale nella crescita di ogni marmocchio.

Oggigiorno i bambini giocano sempre meno, assorbiti da passatempi senza creatività, come guardare la tv o giocare ai videogiochi, che lasciano poco spazio alla fantasia. Tv, computer e videogame riducono gli stimoli e le possibilità di scegliere i giochi. Al tutto si unisce spesso la mancanza dei genitori, spesso troppo impegnati o incapaci di interagire coi propri bambini.

Eppure i giochi per bambini non sono solo un passatempo per loro, ma un laboratorio che insegna a vivere, con forti fini educativi. Un gioco che si fa tra gli amici, ad esempio, impone il rispetto di regole precise, a partire dai tempi, ed ha un valore pedagogico. I giochi sociali insegnano infatti l’interazione e sono di enorme aiuto anche per il linguaggio.

Il gioco è tuttavia fondamentale per la crescita emotiva, sociale, fisica e cognitiva di ogni bambino, anche nel primo anno di età. Il bambino impara così a conoscere il proprio corpo e ad utilizzare i cinque sensi. L’esplorazione è tutto per un bimbo alle prime esperienze. Permettere al bambino di esplorare il suo ambiente è fondamentale per il suo sviluppo fisico e mentale.

I giochi devono essere adatti allo sviluppo evolutivo del bambino, in modo che possa mettere in pratica le sue nuove capacità.

Andiamo a conoscere quanto accade tra i 2 mesi e il primo anno.

Giochi per bambini, dai 2 ai 4 mesi

I giochi per bambini possono essere tanti anche nei primissimi mesi di vita del neonato. Per un bambino giocare è il modo migliore per sviluppare le proprie capacità motorie. I giochi affinano anche la coordinazione e aiutano l’interazione sociale.

Dai 2 mesi, quando i muscoli del collo e della schiena iniziano ad irrobustirsi, potete anche poggiarlo su un cuscino. Li si può tirarlo delicatamente, ammirandolo mentre sorride. Dai 3 mesi anche rotolarsi sul letto diventa un’esperienza che può divertirlo. Intorno ai 4 mesi i bambini scoprono al meglio le proprie mani e i propri piedi e si divertono a giocarci e metterseli in bocca. Anche farfugliare qualcosa può diventare piacevole, specie se genera sorrisi nei suoi interlocutori.

Al bambino piace molto “conversare”, e si iniziano ad utilizzare proprio ora i telefoni giocattolo. Anche il tatto e l’udito vogliono la loro parte, tanto da voler afferrare gli oggetti e stropicciarli, anche solo per sentirne il rumore, come con carta e cellophane. Tra i giochi più adatti al periodo va annoverato il gioco delle ombre, che si può fare anche con una torcia, creandone di diverse forme con le mani.

Giochi per bambini, dai 4 ai 6 mesi

Intorno ai 4-6 mesi i giochi per bambini diventano più variegati e iniziano quelli basati sul linguaggio e sulla presenza. Il “cucù” si basa proprio sul suo concetto di permanenza di se stesso e degli oggetti che lo circondano. E’ in questo momento che i bambini iniziano a trovare eccitanti le apparizioni e sparizioni. Questo è sintomo del processo cognitivo in atto, che si collega anche alla sua accresciuta memoria.

E’ congeniale a questa fase il “gioco del cavalluccio”. Il bambino va fatto sedere sulle vostra ginocchia unite, ponendolo a cavalcioni, sulle gambe. Tenendolo sotto le ascelle si può farlo saltare delicatamente sulle ginocchia, magari recitando una filastrocca. Di tanto in tanto si possono allargare le gambe, facendolo scivolare più in basso, badando a tenerlo saldamente, senza che si spaventi.

In questa fase i bambini possono essere aiutati a capire meglio come associare le diverse parti del corpo. Lo si può fare col “gioco del bagnetto”. Quando è nella vaschetta si può utilizzare una spugnetta e dirgli “ti faccio il solletico ai piedi”. Poi si può utilizzarla in altre direzioni e dirgli, ad esempio, “ti faccio il solletico alle ginocchia”, e via dicendo. Il tutto stuzzicherà ancor di più il suo dinamismo se eviterete che afferri la spugna quando proverà a farlo.



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