Il 19 marzo sarà la festa del papà. I più piccoli torneranno dall’asilo con lavoretti graziosi e carini, i più grandi dedicheranno una poesia o dei loro pensieri. Una giornata dedicata ai papà e al loro ruolo fondamentale e importante all’interno della propria famiglia, ma che spesso viene messo poco in luce. C’è ancora una tendenza diffusa a valorizzare il ruolo protagonista della madre circa l’educazione dei figli, ma oggi i papà si stanno riappropriando di un ruolo definito e importante.
Mamme imparate a mettervi da parte
Oggi giorno assistiamo a giovani papà che vogliono essere preparati. Sono consapevoli della responsabilità insita nel diventare padri e allo stesso tempo hanno capito che devono proporsi come un modello educativo complementare ma diverso da quello che rappresenta la madre. Mamma e papà devono collaborare ma ciascuno mantenendo la propria individualità e identità educativa. Agli occhi dei propri figli il ruolo di entrambi i genitori deve apparire equivalente ma distinto, non dev’esserci prevaricazione dell’uno sull’altro.
Ancora oggi le donne esprimono poca fiducia verso le competenze educative e di accudimento dei propri compagni, ma così facendo non lasciano il giusto spazio ai papà di relazionarsi con i propri figli. Se nei primissimi anni di vita la presenza materna è estremamente importante e quasi esclusiva, mano a mano che il bambino cresce avrà sempre più bisogno di una chiara, definita e presente figura paterna. Se quindi per buona parte dell’infanzia la cura materna è prioritaria e il padre talvolta si sente messo da parte, il papà ha il suo riscatto in un momento successivo della crescita del bambino.
La figura paterna deve aiutare il bambino ad un graduale distacco dalla figura materna, ha il compito di accompagnare il figlio a diventare grande, a saper affrontare le difficoltà e i primi ostacoli, a misurarsi con i propri desideri e sentimenti. Mamme, non abbiate paura di mettervi un pochino da parte. Bisogna lasciar andare i figli, farli condividere tempo, esperienze anche senza di noi ma solo con il papà. Insieme a papà avranno la possibilità di fare le cose in maniera “diversa” , di vivere situazioni con un diverso approccio rispetto a quello materno. Questo andrà a beneficio di tutta la famiglia.
Il papà e il suo ruolo
La figura materna e paterna, il diverso ruolo che svolgono all’interno della famiglia è indispensabile per far acquisire ai bambini il concetto di “conflitto” necessario nel percorso di crescita. In un sano equilibrio familiare la dimensione materna e quella paterna devono essere equamente vissute dai bambini. Perché ciò avvenga è fondamentale che la coppia concordi e condivida le regole e il modello educativo che s’intende perseguire. I genitori devono essere complici, devono parlarsi e confrontarsi così da trovare la strada da percorrere ciascuno con il proprio passo. Quest’alleanza educativa ha come fine il portare i propri figli alla loro piena autonomia ed indipendenza.
Il ruolo del papà è anche quello d’insegnare e trasmettere nel giusto modo le regole. La capacità genitoriale si misura nel saper comunicare una regola con chiarezza e semplicità. Va spiegato al bambino che la regola non è privazione di libertà, ma semmai uno strumento che aiuta a relazionarsi autonomamente. La mamma in particolare quando il figlio si accosta all’adolescenza deve coinvolgere sempre il papà nella determinazione delle regole, perché c’è “squadra” tra mamma e papà.
La paura di scatenare conflitti con i figli induce talvolta a cadere nella trappola del “genitore – amico”. Il papà deve saper gestire una distanza con i figli: la componente affettiva e amorevole non viene mai meno ma la componente educativa deve essere chiara per dare ai giovani gli strumenti necessari per crescere. Fare l’amico sminuirebbe il suo ruolo educativo.
Soprattutto in adolescenza i “no” del papà sono indispensabili perché i giovani sono bisognosi di “limiti”. Il papà non deve aver paura di dire “no”, non deve aver timore di scalfire la sua immagine di genitore eccellente. Educare significa mostrarsi anche imperfetti ma coerenti insegnando che ogni concessione è una lezione per misurarsi con l’assunzione di responsabilità.
Essere genitori
Non dimentichiamoci mai che il ruolo di mamma e quello di papà sono diversi ma indispensabili entrambi, ma cosa ancor più importante non sono sostituibili. La mamma rappresenta la parte emozionale e affettiva. La mamma accoglie tra le sue braccia per coccolare, consolare e perdonare. Anche da più grandi si corre dalla mamma per tornare “bambini”. La mamma con il suo istinto innato all’accudimento e alla protezione talvolta soffoca lo spiccare il volo. Accorre alla prima caduta limitando il ragazzino a misurarsi con le sue forze.
Il papà ha il compito di prendere per mano il bambino e accompagnarlo verso l’adolescenza e poi verso la maturità. Nel fare questo il papà mostrerà al figlio che si può crescere staccandosi poco a poco dalla figura materna diventando autonomi pienamente. Oggi i papà, a differenza di ieri, hanno il compito di trasmettere ai propri figli una figura di uomo che sa esprimere le sue emozioni senza per questo essere debole. Non solo le mamme si commuovono, emozionano ed esternano i loro sentimenti!
La bellezza dell’essere genitori è racchiusa anche nella distinzione dei ruoli che armonicamente devono comporre la giusta melodia familiare. Non sarà importante come verrà festeggiato il papà martedì 19 marzo. La cosa importante è valorizzare il papà, riconoscergli ogni giorno la sua capacità creativa nel relazionarsi in famiglia, riconoscergli la sua importante e insostituibile presenza.
Articoli correlati:
Continua a leggere su marmocchio: