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Depressione post partum nei papà? Dipende dal rapporto con la mamma

Ebbene si, esiste anche la depressione post partum nei papà. Ansie e paure possono attanagliare non solo le mamme ma anche i padri. Ricerche solo relativamente recenti hanno messo in luce come anche gli uomini possono essere affetti da sintomi di depressione in seguito alla nascita del loro bambino.
Nel 2017 è stato pubblicato sul Journal of American Medical Association Psychiatry uno studio condotto su più di 3.500 uomini della Nuova Zelanda, durante il terzo trimestre della gravidanza e poi ancora nove mesi dopo la nascita del figlio.
Il 2,3% manifestava sintomi depressivi durante al gravidanza della compagna e il 4,3% dopo la nascita del loro figlio
Le ricerche hanno evidenziato che, al contrario della donna, le cui forme depressive vengono associate a cambiamenti naturali e quindi a scompensi ormonali, negli uomini derivano più propriamente da fattori culturali e di relazione.

La ‘crisi’ dopo la nascita di un figlio

La nascita di un bambino è una vera rivoluzione. Oltre a modificarsi l’organizzazione dei tempi e degli spazi per l’arrivo del nuovo bimbo – come illustra la psicologa Camìsa Parenzàn-, le relazioni sociali cambiano,  spesso si restringono, la libertà personale diminuisce, i tempi per la coppia e per l’intimità già dagli ultimi mesi della gravidanza fino ai primi mesi di vita del bambino scompare, e la ripresa dei rapporti sessuali non è sempre facile. Anche il fatto di non avere aiuti, complica una situazione già di per sé non facilissima.

Diventare papà, l’eredità dei genitori

Poi ci sono i vissuti, che sin dalla gravidanza si riattivano nell’uomo quanto nella donna. Diventare genitori significa transitare dal ruolo di figlio/a a quello di padre e madre. Chi erano i nostri genitori? Come si sono comportati con noi? Come ricordiamo la nostra infanzia? Tutti questi sentimenti sopiti tornano alla ribalta, e a seconda del “colore” emotivo possono influenzare in positivo o in negativo l’attesa del bimbo.
Dal momento che entrambe i partner condividono questo percorso, le storie di entrambe s’intrecciano e non sempre collimano o sono complementari l’uno all’altra.
Genitori che sono stati eccessivamente severi, o protettivi, o assenti, influenzano enormemente il nostro immaginario e l’ideale genitore che vorremmo essere o diventare. A volte si ha il desiderio di ripercorrere i passi dei genitori, altre volte invece si cerca di allontanarsi mille miglia da quelli che sono stati gli errori di mamma e papà.

La depressione post partum nei papà dipende dal rapporto con la mamma

L’autrice della ricerca condotta in Nuova Zelanda, Dr. Underwood, ha sottolineato come la depressine post partum nei papà sia legata agli ambienti familiari, e soprattutto alla relazione con la madre del bambino. La vita di coppia viene stravolta. Da due si passa a tre, tutto va riorganizzato in base ai tempi e gli spazi di questo nuovo esserino, che è bisognoso e richiedente, sopratutto nei primi mesi di vita delle cure e attenzioni della mamma. Il ruolo ed il coinvolgimento dei papà diventa fondamentale ed è sempre più svincolato dagli schemi rigidi del pater familias di un tempo. Ora le cure neonatali possono anche essere dispensate dai padri, a seconda di quanta confidenza e sicurezza essi hanno nella propria capacità di “prendersi cura di”, e di quanto “spazio” la compagna è disponibile a  concedere loro.

Per cui, un cambio pannolino, un bagnetto, una poppata, una passeggiata in carrozzina, e coccole a go gò non devono essere esclusivamente appannaggio materno. Tutt’altro: migliaia di donne pagherebbero per avere accanto un compagno così disponibile.
I modelli tradizionali del papà autoritario, occupato solo nel lavoro, è decaduta e quindi è fondamentale favorire e dare valore alla figura di un papà più flessibile, empatico e disponibile a prendersi cura dei figli.

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