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Come prepararsi al parto in acqua

Se avete deciso di far nascere il vostro bambino in acqua una domanda che sorge spontanea è sul come prepararsi al parto in acqua. In realtà, come ci spiega la dottoressa ostetrica Pamela Morganti la “preparazione” al parto in acqua non è così diversa da quella che accomuna tutte le donne in procinto di partorire.

Come prepararsi al parto in acqua: consigli dell’esperta

<<Sono un’ostetrica che ha partorito personalmente in acqua. Non vi è una preparazione specifica se non quella di un parto naturale>> così introduce l’argomento la dott.ssa Pamela Morganti.

Per arrivare pronte al momento del parto è necessario essersi informate precedentemente attraverso letture di libri specifici e grazie alla frequenza di corsi pre -parto. La conoscenza favorisce la consapevolezza delle proprie capacità e competenze. Come tiene a precisare Pamela Morganti è importante lasciarsi cavalcare dall’onda delle contrazioni e assecondare gli istinti. Siamo mammiferi e come tali dobbiamo lasciare fluire libero l’istinto atavico della nascita e del parto ben radicato in noi donne. Si deve spegnere la parte razionale del cervello  e lasciare che sia la parte primitiva legata antropologicamente a tutti i comportamenti già innati nell’essere animale a guidare l’evento.

La ricetta per un parto felice per mamma, bambino e papà che assiste è fatto di pochi ingredienti: meno interferenze possibili, meno interventi, maggiore intimità e ampia libertà di muoversi e condurre il proprio parto.

Travaglio e parto in acqua

Come prepararsi al parto in acqua - Foto Copyright instagram.com/nadiadragone22
Come prepararsi al parto in acqua – Foto © instagram.com/nadiadragone22

La donna che decide per questo tipo di parto è libera di scegliere se stare in acqua solo durante il travaglio o se restare immersa anche per la fase espulsiva.

Nella fase di travaglio in acqua diminuisce notevolmente il dolore delle doglie, riducendo di fatto anche la richiesta di analgesici. L’acqua calda a 37° gradi, favorisce il rilassamento della muscolatura pelvica con diminuzione delle contrazioni e del dolore. Sempre il calore dell’acqua stimola la produzione di endorfine, sostanze neuro – ormonali naturali dotate di un grande potere analgesico. La donna in acqua avrà maggiore capacità di rilassarsi, di decidere la posizione più congeniale al suo benessere e allo stesso tempo consumerà meno energie per il fatto di dover affrontare uno sforzo alleggerito dall’acqua.

Spesso le paure delle mamme circa il parto completo  in acqua sono legate ai rischi d’infezione per il nascituro  e al timore di annegamento. Il parto in acqua se attuato in strutture ospedaliere che seguono scrupolosamente manutenzione e sterilizzazione dell’acqua nelle vasche, non è pericoloso e il bimbo non si corre il rischio di contrarre particolari patologie, ancor meno annegare. Nel bambino infatti è vigile l’istinto detto “diving reflex“, ossia riflesso subacqueo, che gli permette di non respirare quando è immerso nell’acqua.

Ulteriori consigli sul come prepararsi al parto in acqua

Potrebbe essere utile alla futura mamma seguire un corso pre – parto in acqua per cominciare a prendere confidenza con l’elemento acqua. Dedicare qualche ora a settimana in gravidanza al nuoto dolce e ad attività di rilassamento in acqua favorisce un alleggerimento della colonna vertebrale, aiuta la circolazione sanguigna, rilassa l’intera muscolatura. Stare in acqua aiuta anche ad esercitarsi sulla respirazione, che sarà estremamente utile nel corso del parto e nel controllo delle doglie.

Non  solo la donna trae innumerevoli benefici dal contatto con l’acqua e da un’attività soft in acqua. Il futuro nascituro riceve più ossigeno dalla madre e ha la possibilità di muoversi meglio all’interno del ventre materno in quanto la  muscolatura addominale della mamma si rilassa.

Sono sempre più le aziende ospedaliere in Italia che dispongono di strutture attrezzate per il parto in acqua. Se si è intenzionate quindi al parto in acqua sarà utile informarsi alcuni mesi prima della data fatidica presso gli ospedali vicini. E’ consigliabile andare personalmente a parlare con gli operatori sanitari e i medici e vedere con i propri occhi la struttura e gli ambienti. Nel frattempo è auspicabile seguire un corso pre- parto in acqua che favorisca l’acquaticità e le giuste conoscenze.

 

In collaborazione con la Dott.ssa Ostetrica Pamela Morganti, autrice della pagina Facebook Pamela…un’ostetrica per amica, laureata dal 2011 presso  l’Università di Tor Vergata in Ostetricia. Si è specializzata successivamente: CAN ( Corsi di Accompagnamento alla Nascita), Allattamento, Emergenze Ostetriche, Diagnosi Prenatale, Bonding, Cesareo dolce e Assistenza alla Gravidanza Fisiologica.

 

 

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