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Ittero, incubo di ogni bambino: ecco cosa c’è da sapere

Il neonato e l’ittero, un problema comune nei primi giorni di vita di quasi ogni bambino. Una condizione piuttosto frequente, che potrà però apparire allarmante a tanti novelli genitori. A rassicurarli saranno i medici, che spiegheranno loro come non si tratti di nulla di preoccupante. Ciononostante è bene prestarvi la giusta attenzione, altrimenti il primo giorno a casa si farà attendere.

Nei primi giorni di vita un bambino su due, la metà dei neonati, avrà la pelle giallastra. A generare l’ittero è un accumulo di birilubina in eccesso nel sangue. Nel mirino, quindi, una sostanza che viene prodotta nella scomposizione dei globuli rossi, incaricati di portare l’ossigeno. Nei neonati il fegato talvolta non riesce a metabolizzare la birilubina in eccesso, ed è il caso dell’ittero fisiologico.

Il mio neonato ha l’ittero ?

L’ittero viene solitamente diagnosticato in Ospedale, tuttavia è facile riconoscerlo anche nelle mure domestiche. Se si preme sulla fronte del neonato e una volta allentata la pressione si nota una colorazione giallastra della pelle è bene avvertire il medico. Anche un colorito giallo negli occhi, sul palmo delle mani e sulle piante dei piedi può essere indicativo. Come pure un colore molto chiaro delle feci, spesso una spia indicativa.

Il mio bambino deve misurare la birilubina in ospedale ?

I medici misurano i livelli di birilubina con un esame del sangue, stabilendo così l’eventuale cura. Alcuni bambini necessitano infatti di essere ricoverati o di dover prolungare il ricovero. La necessità deriva dal bisogno di sottoporsi a fototerapia, cercando così di accelerare una guarigione spesso spontanea.

Durante la fototerapia si utilizza una luce ultravioletta che agevola la scomposizione della birilubina in eccesso, aiutando il fegato a processarla. Tale trattamento viene tuttavia utilizzato solo nei casi più severi di ittero. Proprio in questi non è raro che il neonato presenti scarso appetito e una spiccata sonnolenza.

Tra i rimedi naturali vi è senza dubbio quello di fare più poppate possibili. Il latte materno si presenta come un vero e proprio toccasana per un disturbo che dopo pochissimi giorni sarà solo un vago ricordo.

 

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