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Parto in acqua, puoi scegliere di affrontare il travaglio in vasca
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Parto in acqua, puoi scegliere di affrontare il travaglio in vasca

Le future mamme possono scegliere di affrontare il travaglio in una vasca. Il parto in acqua, infatti, è una delle possibili scelte che, sempre più ospedali mettono a disposizione delle donne in gravidanza.

Tutti i benefici del parto in acqua

Studi hanno dimostrato che affrontare il travaglio stando immersi nell’acqua presenta alcuni benefici. Nello specifico l’acqua agevola la donna nei movimenti, alleggerisce la percezione del dolore e in alcuni casi diminuisce la durata del travaglio stesso. La temperatura dell’acqua, infatti, rende i tessuti più morbidi. E’ dimostrato, inoltre, che con il parto in acqua è minore il ricorso all’epidurale e all’episiotomia. Grazie a un riflesso automatico il bambino che viene alla luce in acqua, non respira finché non entra in contatto con l’aria, evitando quindi la possibilità di annegare.

Cosa avviene con il parto in acqua

Mentre la mamma si trova nella vasca, il papà e l’ostetrica assistono dall’esterno. Generalmente è consigliabile entrare in acqua quando il travaglio è già avviato e la dilatazione è di circa 5 centimetri. Se si ha troppa fretta si rischia che l’acqua interrompa le contrazioni.

La donna comunque può scegliere di uscire quando vuole. Nello specifico può scegliere se affrontare solo la prima fase del travaglio nella vasca, per poi uscire per la fase espulsiva.

In caso contrario alcune strutture consentono di completare il parto in acqua, compresa l’espulsione della placenta. In questo caso la mamma uscirà dalla vasca insieme al suo piccolo, dopo il primo e importantissimo contatto col neonato. Durante tutta la permanenza in acqua, comunque, il benessere fetale viene costantemente valutato attraverso il monitoraggio elettronico del cuore del piccolo.

Gli studi sui possibili rischi

Recenti ricerche statunitensi hanno evidenziato come sia raccomandabile uscire dall’acqua prima della completa dilatazione dell’utero. Dare alla luce il bambino fuori dall’acqua permetterebbe di evitare ad esempio problemi di infezioni.

La scelta dell’ospedale

Se si è scelto di vivere l’esperienza del parto in acqua è bene scegliere la struttura ospedaliera che mette a disposizione le vasche. Generalmente le strutture più moderne o recentemente ristrutturate hanno previsto tale dotazione, ma è bene informarsi per tempo sulla scelta del luogo dove partorire. E’ importante anche conoscere il numero di vasche a disposizione. Potrebbe accadere, infatti, che la vasca sia occupata, pregiudicandone l’utilizzo da parte delle altre partorienti.

La nostra voce autorevole in materia, l’ostetrica Pamela Morganti, ci aiuta a capire come prepararsi al parto in acqua e quali sono gli accorgimenti da prendere se si decide di dare alla luce al proprio marmocchio attraverso parto in acqua.

 

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