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Fimosi, cosa fare o non fare quando tuo figlio ha il pisellino chiuso

La fimosi è uno di quei termini sconosciuti fino a quando non si diventa mamme e si ha a che fare con un bambino. Si tratta di una condizione benigna abbastanza frequente nei piccoli, che si verifica quando la pelle del pene resta “incollata al glande”, ossia non scorre fino a scoprirlo. Ecco allora che il bambino presenta un pene chiuso e in qualche caso si deve ricorrere alla circoncisione. In merito circolano tanti consigli e informazioni errate, dovute ad una scarsa conoscenza, che inducono le mamme anche a comportamenti sbagliati, come quello di forzare lo scollamento. Abbiamo chiesto dunque chiesto il parere medico all’Urologo Giulio Patruno, per capire cos’è la fimosi e come comportarsi.

Conformazione del pene e fimosi

Il pene è costituito da un corpo, l’asta peniena, e dal glande. Questa, alla nascita, è ricoperta da uno strato di mucosa e pelle chiamato prepuzio. Tutti i bambini nascono con un certo grado di fimosi fisiologica, dovuta alle aderenze balano prepuziali, causate dalla conformazione tessutale del prepuzio.

Questa va a scomparire nel tempo, per un cambio nella composizione delle cellule del prepuzio e, tra i 2 e i 5 anni, è possibile scappucciare il prepuzio ed esporre il glande.

In circa 1 bambino su 10, l’apice del prepuzio rimane però stretto, determinando una strozzatura che impedisce il corretto scorrimento e lo scoprire del glande (fimosi serrata).

La fimosi serrata potrebbe portare a infezioni delle vie urinarie ricorrenti ed episodi infiammatori più o meno frequenti a livello locale. Il problema risulta acuito poi nel bambino in età da pannolino, nel quale può generare dermatiti e microlesioni, che possono cicatrizzare peggiorando il quadro di fimosi.

A volte, sebbene sia possibile scoprire il glande, l’asta del pene rimane strozzata, conferendo al pene una forma a clessidra. Questi casi di fimosi più lieve non sono comunque da sottovalutare, perché potrebbero portare a conseguenze nell’età adolescenziale e adulta come l’eiaculazione precoce, dolore all’erezione o lesioni locali durante i rapporti.

Cosa fare quando ci si accorge del pene chiuso

Spesso è la mamma che si accorge per prima della presenza di fimosi mentre lava il piccolo. In questi casi, le manovre istintive di scollamento dovrebbero essere evitate, soprattutto nei più piccoli. Queste sono generalmente dolorose e traumatiche. Un’attenta valutazione del pediatra o dell’urologo potrà tranquillizzare i genitori e garantire i migliori risultati funzionali ed estetici. La prima linea terapeutica è spesso l’attesa.

Attesa e terapia

Con la crescita i tessuti si ammorbidiscono e spesso la situazione si risolve da sola. In caso questo non dovesse succedere, lo step successivo prevede applicazioni quotidiane locali di creme a base di cortisone. Queste hanno effetto antinfiammatorio e permettono col tempo la dilatazione dell’anello fimotico e la scopertura del glande. Con un po’ di pazienza, evitando traumi, ma usando invece manovre delicate di scorrimento, è possibile dilatare gradualmente l’anello distale del prepuzio fino a farlo scorrere liberamente e senza difficoltà. Questi cicli di trattamento hanno durata mensile, e sono ripetibili. Dopo circa 6 mesi, nel 90% dei casi, vi è guarigione.

Circoncisione, quando occorre l’intervento chirurgico

In caso di fimosi resistente alla terapia vi è indicazione all’intervento chirurgico. L’intervento si chiama circoncisione. L’intervento è di durata molto breve (15-30) minuti, è effettuato in anestesia generale nel bambino, o locale nei ragazzi, e consiste nell’asportazione dell’eccesso di prepuzio e dell’anello fimotico al fine di scoprire parzialmente o totalmente il glande. I punti di sutura che vengono apposti sono riassorbibili in circa due settimane e il bambino può essere dimesso in giornata.
Il glande, che quando è coperto è una struttura molto delicata, con il tempo andrà a modificare la propria composizione cellulare, andando ad acquisire resistenza.

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