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Infertilità, cosa fare quando il concepimento tarda ad arrivare

Il tema dell’infertilità è talmente d’attualità che è stata istituita una Giornata nazionale dedicata. Il “Fertility day”, la dice lunga sull’importanza data al tema della riproduzione. Una Giornata del genere rappresenta un’occasione per richiamare l’attenzione di tutta l’opinione pubblica sul tema. Diventa una proposta d’incontro sul tema della fertilità con i giovani, gli insegnanti, le famiglie e i medici. Proprio quest’ultimo vengono coinvolti in una serie di iniziative a partire dagli stessi studi per cui lavorano. Si tratta, in sostanza, di mettere a fuoco con grande enfasi il pericolo della denatalità, la bellezza della maternità e della paternità. Contemporaneamente ci si focalizza sul rischio delle malattie che impediscono di diventare genitori. Cruciale l’aiuto della Medicina per le donne e per gli uomini che non riescono ad avere bambini, intervenendo prima che sia troppo tardi.

L’infertilità può riguardare sia l’uomo che la donna, e solo dopo qualche tentativo a vuoto si finisce per vagliare chi dei due possa aver bisogno di una visita specialistica.

L’infertilità maschile, cosa c’è da sapere

Nella valutazione dello stato di fertilità dell’uomo è indispensabile quella andrologica. Ad una ricognizione storica aggiunge un accurato esame generale e dei genitali, con particolare attenzione ai testicoli.

Tra gli esami diagnostici fondamentali per l’andrologo, il primo è l’esame del liquido seminale o spermiogramma. Questo esame definisce le caratteristiche quantitative e qualitative degli spermatozoi e la potenzialità fecondante dell’uomo. Il risultato va interpretato alla luce del quadro clinico dell’individuo e della coppia. Sono fatto influenti la febbre, l’esposizione a fonti di calore, lo stress ossidativo, l’uso di farmaci e alcune malattie.

La diagnostica ormonale prevede il dosaggio di alcuni ormoni quali FSH, LH, Testosterone totale, cui si può aggiungere l’Inibina B, la Prolattina (PRL), l’Estradiolo (E2), l’SHBG e lo studio della funzione tiroidea (TSH ed fT4).
Per avere un quadro ampio è fondamentale l’ecocolordoppler scrotale o testicolare. Si tratta di un esame non invasivo, che permette di valutare in maniera completa tutte le caratteristiche dei testicoli. Serve anche a riconoscere patologie responsabili di infertilità e di individuare patologie interferenti con la salute generale del paziente. Vi rientrano le lesioni testicolari sospette e non palpabili. L’ecocolordoppler scrotale permette inoltre di valutare l’eventuale presenza di varicocele, causa frequente di infertilità.

Purtroppo il 30% dei casi di infertilità maschile è idiopatica e non è possibile identificarne una causa. I fattori possono essere esterni, quali lo stile di vita, l’alimentazione e l’inquinamento ambientale. Ma ci sono anche quelli legati all’individuo, come infezioni croniche, cause genetiche non note e varicocele subclinico.

Infertilità femminile, diverse le cause

Nell’infertilità di coppia quella femminile viene ritenuta responsabile nel 35-40% dei casi. Diverse le cause, dall’alterazione ormonale a quella tubarica, dalle patologie uterine alle malattie sistemiche o genetiche. Ad influire è anche l’età della paziente, per null’affatto trascurabile.

L’età fertile della donna è caratterizzata da fluttuazioni ormonali periodiche che regolano il ciclo mestruale e la fertilità. Ogni mese si deve verificare la crescita e la selezione di un follicolo ovarico con l’ovulazione che avviene tra il 12° e il 14° giorno indotta da adeguati livelli ormonali. La sindrome dell’ovaio policistico, i disordini tiroidei o una ridotta riserva ovarica possono causare alterazioni del ciclo mestruale. Questo, nei casi peggiori, può portare anche a quadri di anovulazione, assenza di ovulazione.

Pesa anche il attore tubarico, che compare quando vi sono anomalie della morfologia e della funzionalità delle tube di Falloppio.  Le cause più frequenti di danno tubarico sono le infezioni pelviche (PID). Altre cause possono essere esiti di interventi chirurgici addominali, l’endometriosi, forme congenite di malformazioni associate spesso anche a malformazioni dell’utero.

Completano il quadro il fattore uterino e cervicale. Nel caso di alterazioni strutturali dell’utero c’é un interferimento della capacità procreativa. Le malformazioni congenite o acquisite  possono ostacolare il concepimento o essere responsabili di aborti precoci. Anche alterazioni della cervice uterina possono impedire od ostacolare la risalita degli spermatozoi nell’utero e verso le tube.

Infertilità, tanti i fattori che influiscono negativamente

Influiscono nell’infertilità femminile anche le malattie sistemiche, fattori nutrizionali ed abitudini di vita. Anche diversi farmaci sono pericolosi per la fertilità, tra questi i chemioterapici, gli immunodepressori e gli antidepressivi. Un effetto tossico sulla fertilità è stato documentato anche con l’assunzione di sostanze stupefacenti, fumo e alcol, diete incongrue, stress e anoressia.

Indispensabile, nella valutazione dello stato di fertilità della donna, è la visita ginecologica. Cruciale un’accurata raccolta della storia familiare e un attento esame dei genitali  e generale.

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