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Perché i figli si vergognano dei genitori (e come rimediare)

Tuo figlio non vuole più essere accompagnato a scuola? Ha smesso di salutarti in pubblico con un bacio? Non preoccuparti, rifiutare il contatto fisico è piuttosto comune durante la crescita. Alcune volte i bambini possono però andare oltre, mostrando atteggiamenti che spezzano il cuore delle mamme e dei papà.

Anche se si tratta di comportamenti sgradevoli, gli esperti consigliano di mantenere la calma e non drammatizzare. Scopriamo perché i figli si vergognano dei genitori e come affrontare la crisi in modo corretto e consapevole.

I motivi del disagio

L’imbarazzo nei confronti dei genitori comincia in genere intorno agli 8-10 anni ed è la spia di un processo assolutamente naturale: la crescita del bambino. A quell’età i nostri figli entrano nella pre-adolescenza: iniziano a sentirsi grandi e vogliono essere trattati di conseguenza. Nasce da qui il rifiuto per effusioni e moine in pubblico, che è di frequente la prima spia del disagio.

I figli si vergognano dei genitori perché li trattano da bambini davanti ai loro compagni, esponendoli a prese in giro. Gesti assolutamente normali fino a qualche tempo prima, come portargli lo zainetto o chiedere un bacio prima di andare via, diventano tutto ad un tratto tabù. Cambiamenti tanto repentini possono senz’altro spiazzare e ferire, ma non bisogna lasciarsi sopraffare dalle emozioni.

Tuo figlio si vergogna di te? Ecco cosa fare

Dopo aver visto perché i figli si vergognano dei genitori cerchiamo di capire come affrontare la situazione. Se l’imbarazzo del bambino si manifesta nelle situazioni tipiche che abbiamo citato, gli esperti suggeriscono di rispettare i suoi desideri. Le mamme e i papà dovrebbero quindi defilarsi, incoraggiando la crescita dei figli e il loro bisogno di emanciparsi. In che modo? Magari evitando di accompagnarli fino all’interno della scuola, di tenerli per mano o di soffocarli con attenzioni, rimproveri o gesti iper-protettivi.

Ciò non significa non vigilare: vuol dire farlo ugualmente e anche di più, ma senza dare nell’occhio. Un controllo puntuale è infatti fondamentale per capire se il distacco dipende solo dai nostri figli, o se è legato ad altro, come ad esempio episodi di bullismo.

La vergogna dei figli non va quindi gestita con sofferenza o imbarazzo. Questi atteggiamenti finirebbero infatti per metterli in agitazione, complicando ulteriormente le cose. Meglio mostrarsi comprensivi, stabilendo un dialogo e un rapporto di fiducia. Una soluzione potrebbe essere quella di aumentare i momenti di complicità casalinga, per poi assecondare davanti agli altri la loro voglia di maggiore autonomia.

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